GIORNI A PERDERE PER NOTTI A FAR FINTA CHE SAI VIVERE SCIOGLIERE SCORIE NEL VUOTO CHE C'A? SENZA GUARDARE MAI SOTTO DI TE. Luci, gente indifferente vortica
ATMOSFERICO IL BASSO IMPONE LA VIBRAZIONE TI PERCUOTONO FRME D'ONDA SI PROPAGANO SOTTO STIMOLO SEI IL CANE DI PAVLOV IL SUONO HA RAGIONE DI TE
Nuvole che qui non pesano mai Oggi che fioccano ricordi pieni di noi E di pomeriggi che non hanno piA? etA , Di inverni stretti tra le mani piene di eroi
Non c'A? pazienza per l'estetico né piA? passione per l'ermetico qua giA? se credi in un contatto qualcosa atterrerA . Cerco il suono ad occhio
Come eva incontra eva Incidentalmente. O come Forse un gancio teso al cuore. Come eva sfiora eva Scioglie un pomeriggio e si scopre Labile Vortice, Complice
CosA¬, il ricordo di un quartiere addormentato anche in pieno giorno, cosA¬, molto tempo fa, noi giochiamo ad inventarlo come in un telefilm. Sentirsi
Se leggera ti farai io sarA? vento per darti il mio sostegno senza fingere e se distanza ti farai io sarA? asfalto impronta sui tuoi passi senza stringere
Occhio distratto, mirino sopra il mondo, apro una lancetta seziona il pomeriggio, vuoto. Senza parole ascolto la mia strada senza parole e il tempo di
Il Cielo Su Torino Per tutto il tempo che ci A? sempre stato negato che per averlo abbiamo spesso rapinato per le mie dita nella tua bocca per la tua
E' stato un solco tracciato all'improvviso senza certezze, senza prudenza nell' annusarci d'istinto e di stupore, in un crescendo che ha dell' irregolare
Abitudine tra noi A? un soggetto da evitare tra le frasi di dolore, gioia, nei desideri, non ci si A? concessa mai. Dolce e instabile condanna mi hai
Nel greto della nostra intimitA a volte le parole si prosciugano e il fiato non ha via d'uscita Momenti che si perdono cosA¬ un libro aperto quando viene
Madre veglia e proteggimi, cresce il buio sopra di me. Torna per riconoscermi, il sangue di un'altra semina. Non so chi sono piA?. Serpi madre mi chiamano
Per tutto il tempo che ci A? sempre stato negato Che per averlo abbiamo spesso rapinato Per le mie dita nella tua bocca per la tua saliva Per le tue mani
Ci sono giorni in cui io non interagisco e appeso al silenzio, come un ragno al soffitto, sorveglio il mio spazio aereo, minacciando tutto ciA? che gira
L'errore Il buio che scava dentro te, A? denso e ti fa piangere A? tempo di farlo in silenzio un lampo le grida intorno a te, tutto sembrava facile A?
Sono soltanto parole per me, che la distanza ora complica io vorrei tanto capirne di piA?, vorrei che non pensassi al male che perso nel sonno piA? chiuso
Forse quel silenzio d'immondizia in cortile Forse quel destino spento da incatenare Dentro un giorno sempre uguale Quelle luci fredde o una corsia d'ospedale