e in questa maesta e scruto assorto qual e il mio porto ho scorto dove va al lavoro Iddio e in un conforto di oasi vivo io stasi ed estasi in coda a un tempo
che non ho offerto mai questo tempo danza dentro me dentro questa stanza che che no ho aperto mai centro e del mio tempio a te cosi mi accorgo che il tempo
nome e il numero io sono quel gabbiano in gabbia che piange lacrime di vetro acqua lasciata sulla sabbia che tornare al mare piu non puo indietro quanto tempo
piu forte all'albero maestro di quella barca che fa il solco all'equatore mi appicchero per sempre al nodo del capestro di quelle stelle sulla via di un viaggiatore
a parte (noi) siamo parte del mondo rimasti un po' in disparte un secolo o un secondo se anche tu senti la stessa ebbrezza non siamo poi cosi lontani se del
colore per tenersi cio un mondo a forma di te che presero ai rossi sulla rotta del cuore senza squallore le borse crebbero a nord ma ci pensi com'e sulla fame del