Lyrics: Roberto Vecchioni. Ritratto Di Signora In Raso Rosa.
Non scalero montagne per te
e non attraversero deserti:
e ci sono anche poche possibilita
che varchi gli oceani a nuoto, solo per vederti...
non t'illuminero una piazza,
non scrivero il tuo nome nel cielo,
non ti andro a prendere nessuna stella...
non combattero per te ne draghi,
ne mulini a vento, ne demoni dell'inferno...
no, per te non faro niente di tutto questo...
Per te mi vendero,
per te faro il buffone,
mi daro sempre torto
anche quando avro ragione,
appendero il violino
a una stella che tu sai,
perche soltanto tu,
soltanto tu lo suonerai;
saro la tua signora
vestita in raso rosa,
antica come un quadro,
bella, altera, un po' sdegnosa,
il passero che a sera
danza sui ginocchi tuoi,
saro l'eroe dei sogni
che nessuno ha fatto mai.
Perche mi battero per te
con un esercito di idraulici
condomini, dentisti, rompipalle, bottegai,
mi copriro delle ferite della noia,
quelle che nessuno vede
e non sanguinano mai,
per te... per te...
per te... per te...
per te... per te...
per te... per te...
Per te io mentiro
giurando su mia madre,
e lavero anche i vetri
agli incroci delle strade;
mi togliero le ali
affittate a un baraccone,
perche volar da soli
e solamente un'illusione.
Non mi confondero mai piu
con questa compagnia di geni
sempre soli,
sempre con il «coso» in mano
a dirsi «quanto siamo bravi,
Dio, ma come siamo bravi...»
e che da piccoli era meglio
che giocassero al meccano:
e piu difficile spostare l'esistenza
un po' piu giu del cielo
e diventare un uomo, per te.
e non attraversero deserti:
e ci sono anche poche possibilita
che varchi gli oceani a nuoto, solo per vederti...
non t'illuminero una piazza,
non scrivero il tuo nome nel cielo,
non ti andro a prendere nessuna stella...
non combattero per te ne draghi,
ne mulini a vento, ne demoni dell'inferno...
no, per te non faro niente di tutto questo...
Per te mi vendero,
per te faro il buffone,
mi daro sempre torto
anche quando avro ragione,
appendero il violino
a una stella che tu sai,
perche soltanto tu,
soltanto tu lo suonerai;
saro la tua signora
vestita in raso rosa,
antica come un quadro,
bella, altera, un po' sdegnosa,
il passero che a sera
danza sui ginocchi tuoi,
saro l'eroe dei sogni
che nessuno ha fatto mai.
Perche mi battero per te
con un esercito di idraulici
condomini, dentisti, rompipalle, bottegai,
mi copriro delle ferite della noia,
quelle che nessuno vede
e non sanguinano mai,
per te... per te...
per te... per te...
per te... per te...
per te... per te...
Per te io mentiro
giurando su mia madre,
e lavero anche i vetri
agli incroci delle strade;
mi togliero le ali
affittate a un baraccone,
perche volar da soli
e solamente un'illusione.
Non mi confondero mai piu
con questa compagnia di geni
sempre soli,
sempre con il «coso» in mano
a dirsi «quanto siamo bravi,
Dio, ma come siamo bravi...»
e che da piccoli era meglio
che giocassero al meccano:
e piu difficile spostare l'esistenza
un po' piu giu del cielo
e diventare un uomo, per te.
Vecchioni, Roberto
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